Famiglia Pagano 1968

Descrivere i vini è complicato perché bisognerebbe stapparli insieme e annotare le sensazioni di quel momento. I vini sono vivi e per quanto allineati da una stessa etichetta ogni bottiglia porta con se propri segni di vissuto. Ci limiteremo a riportare dei parametri generali, di ciò che potrebbe essere, nel rispetto di chi legge, nella lealtà di chi scrive, senza spingerci oltre.

Taurasi DOCG

Il colore sarà sempre fitto e impenetrabile, la ricchezza antocianica dell’uva lascia pochi margini. L’aglianico non è un’uva particolarmente profumata, le soglie di intensità sono stabilite dalle esalazioni alcoliche che salgono su dal bicchiere e portano con se gran parte degli aromi. Il taurasi è un vino che per disciplinare evolve almeno 3 anni prima di poter essere imbottigliato, noi usiamo affinarlo in barrique e tonneau di primo e secondo passaggio. Ne segue un naso composto e ricco, ma poi i toni e i dettagli olfattivi sono legati all’annata e al tempo che sosta in bottiglia prima di essere stappato. Al gusto è un vino dal corpo muscoloso, un alcool elevato, un tannino vigoroso. Il nostro obiettivo è l’equilibrio affinché le potenze non limitino la piacevolezza e la capacità espressiva. Ci piacerebbe che si stappasse alla giusta maturità per valorizzarne il lavoro fatto, ma chi può dirlo quale sia. Così non ci resta che berlo e dare valore al momento.

Le Foglie Aglianico

La veste è fedele alla tipologia non lasciando trasparenze. In questa versione l’aglianico affina qualche mese in tonneau di secondo passaggio. Il rapporto con il legno è inferiore a quello del fratello I Campi. Olfattivamente ne risulta un frutto più protagonista e la presenza lignea di solito ne disegna solo i contorni. Al gusto si cerca sempre di aiutarlo ad essere più mansueto e fare in modo che tannino, alcool e acidità non ne riducano la piacevolezza. E’ l’idea di un aglianico che sia godibile con tutti i suoi spigoli, ma lo seguiamo perché qualcosa ci fa pensare che l’attesa non gli faccia male,anzi!

Le Pietre Fiano

Il fiano mette in difficoltà. E’ un’uva con una potenzialità immensa ed esserne sempre all’altezza non è facile. Abbiamo imparato che ci vuole tempo e bisogna conoscere la propria vigna per ottenere il massimo. Il colore a differenza dell’uva Greco è più lineare. Il naso e il corpo dipendono da un insieme di fattori, primo è l’areale di produzione, ancora di più il comune e se vogliamo essere pignoli, il versante. I nostri vigneti sono a Lapio, sul versante orientale. Sostanza e robustezza che al naso si traducono con frutta in polpa. Erbe officinali, spezie, resine e idrocarburi, se lo si beve dopo qualche anno sa essere davvero un vino magnetico.

I Ponti Falanghina

Colore giallo, con profumo varietale intenso di fiori di acacia, frutta tropicale, mele e freschi fiori di biancospino. al gusto è perfetto, saporito e bilanciato con ottima bevibilità. Vino dove si evince la freschezza e l’integrità. Perfeetto tra gli 8°C ed i 10°C, ideale su piatti di pesce in genere.

I Tufi Greco

Non il giallo dorato, conseguenza dell’ossidazione polifenolica tipica del greco, ma pensando che lo si possa aiutare, interveniamo proteggendolo fin da subito. Ne consegue un giallo paglierino capace di resistere a lungo. Il naso nelle versioni più giovani è agrumato con con qualche inserto fruttato. Nelle versioni più mature il gioco tra gli aromi erbacei/iodati/ “gassosi” misti ad un frutto più agrumato rende il greco di tufo un vino definibile e caratteristico.

I Campi- Campi Taurasini Irpinia Doc 2021

Il colore è netto e poco trasparente, il rubino in questa versione sarà più resistente all’ossidazione e il tempo scorrerà più lentamente, merito della botte piccola. Questa etichetta affina per qualche mese in barrique di secondo passaggio che oltre a fissare il colore definisce il profilo aromatico e gustativo. Il naso esprime un fruttato in una cornice di legni dolci, in un rapporto sempre variabile tra loro in base all’annata, al carattere e al tempo di affinamento. La bocca è sostanziosa, con elevata struttura e apporto alcolico. Il tannino è tra le 3 versioni di rosso, il meno graffiante, di solito, grazie alla tipologia di legno che ne conferisce una materia più lenitiva e burrosa.

I Portali Irpinia Rosato

E’ un rosato da aglianico di taurasi, mica poco. Soprattutto per chi deve tirar fuori gentilezza da un’uva così burbera. Il colore è quello dei petali di rosa per la delicatissima e sapiente macerazione a basse temperature. Il naso è profumato ma non troppo, il papà è quello è!! Al gusto è il rosato tipico del sud Italia, con sostanza e carattere. Non cerchiamo la tipicità perché non esiste nei rosati ma ci piacerebbe impiegare un’uva importante come l’aglianico di taurasi in un sapiente gioco tra “peso” e leggerezza, sapore e bevibilità.

I Venti Coda di Volpe Doc Irpinia

Giallo paglierino di medio corpo. Questo ettaro di vigneto a Luogosano è una scommessa. La coda di volpe è sfidante perché non mostra in vigna ciò che sarà in bottiglia e per un grande risultato vuole confidenza. Il naso è fruttato e floreale, tenue ma gradevole. Al gusto tende verso un corpo alcolico mentre l’acidità che si nasconde un attimo prima della vendemmia adesso sembra registrata. Il risultato è già soddisfacente ma manca quel pizzico di carattere per il “plus”. Quest’anno assediamo ancora di più la vigna e vedremo!

Mefite- Greco di Tufo Riserva DOCG

Di colore giallo con riflessi dorati, paglierino con sentori di frutta matura, fiori gialli, note balsamiche. Al gusto secco molto deciso, acido, corposo con retrogusto fine e persistente. Appena 3000 bottiglie. Si abbina piatti elaborati di pesce nobili, zuppe di verdure, carni bianche, formaggi freschi e stagionati
Temperatura di servizio 12°C-14 °c

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